un passo dopo l’altro, dopo l’altro, dopo l’altro…

IMG_7855.jpgda dove posso iniziare? ma dalla fine, dagli ultimi metri in via roma. davanti a me il traguardo posizionato in piazza castello. dietro di 42000 passi fatti in quattro ore e mezza. passo in mezzo alle fontane e guardo avanti. per tutta via roma ho corso co lo sguardo a terra per non guardare quel traguardo cos’ lontano… si ci siamo. alzo le braccia al cielo e sorrido. ce l’ho fatta nonostante i crampi e il male alle ginocchia. una signora dello staff mi porge la medaglia. mi chino in avanti e nel farlo cado a terra, cotto come un pollo del girarrosto. vorrei stare li sdraiato a guardare il cielo ma mi sposto in fretta per non essere calpestato dagli altri runner in arrivo…
non è andata come speravo: volevo fare meglio ma a sette chilometri dalla fine ho finito la broda: non ne avevo più. ho rallentato e corso quasi al passo lasciando che chi era più veloce di me mi superasse. ma non ero sconfortato; anzi, al contrario sapevo di avere dato tutto e ora avrei dovuto tirare fuori tutto quello che avevo dentro per arrivare in fondo.
IMG_7841.jpgi miei genitori mi hanno aspettato lungo il percorso. mio papà era emozionato e sene stava in disparte. mia mamma invece si è sporta per salutarmi. una volta arrivato l’ho chiamata per dirle che ero ancora vivo. ho scritto a chi mi aveva fatto gli auguri che ce l’avevo fatta. ecco, non mi sono sentito come rocky quando urla adrianaaaa, ma un pò di orgoglio l’ho provato. si.
lungo le strade le foglie morte, non quelle che cadono dagli alberi, ma i corridori che hanno detto basta. vedo sui loro volti lo sguardo affranto ma non devono pensare di essere sconfitti: anche loro hann dato tutto e la prossima volta andrà meglio.

questo è il senso di una gara lunga più di quattro ore, che ti consuma mente e corpo. la prossima volta andrà meglio e se non sarà così ci proverai ancora e ancora. perchè quel traguardo laggiù in fondo lo devi raggiungere e farlo tuo. come quella coppia che ho visto arrivare camminando e baciarsi una volta arrivati.
IMG_7818.jpggià ieri pomeriggio sentivo la tensione della gara. sono passato da via roma a vedere il numero 42 segnato per terra. mi sono detto che domani lo avrei visto anch’io. e così è stato. nonostante il cervello fosse andato per i fatti suoi, sono riuscito a cogliere con la coda dell’occhio quel numero fatidico. come quando ho visto il cartello ultimo chilometro e mi sono detto: cazzo ce l’hai fatta vit. ce l’hai fatta!

ora cosa farò? di certo non penserò alla corsa per qualche giorno e lascerò che il mio fisico recuperi fatica e calorie. oggi ho consumato energie pari ad un giorno e mezzo: è come se non avessi mangiato per un giorno e mezzo e chi sono io per non recuperare? oggi pomeriggio dopo il bellissimo bagno caldo che mi sono concesso ho preso un kebab. dopo che posto mi scaldo la minestra di cereali che mi hanno dato nel pacco gara.

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qui finisce il post. ma la storia continua… quando un’avventura finisce ne inizia subito un’altra
starò a vedere quale