lunedi 27 febbraio 2017, notte
che bella mangiata stasera: cotoletta impanata di tacchino con verdure pastellate. ci voleva perchè avevo proprio voglia di “scofanare” qualcosa di bello intenso.
la sazietà dello stomaco è qualcosa che cerco come sensazione rassicurante. chiedere ad una persona se ha mangiato è come dirgli ti voglio bene, ho cura di te. prendo cura di me stesso preparandomi da mangiare piatti succulenti
ieri sera ad esempio mi sono preparato i noodles alle verdure. un esperimento basato sui noodles che mangio alla stazione centrale di milano quando ci vado per qualche mostra. visto che tra poco aprirà quella dedicata a keith haring credo proprio che ritornerò al noodles restaurant
perchè insistiamo a tenere vicine a noi delle persone che non ci fanno del bene? ecco la domanda di oggi cui non ho dato ancora una risposta. me lo sono chiesto più volte mentre lavoravo alle mie tabelle excel. una ragione può essere che quelle persone ci ricordano un passato più o meno felice cui non sappiamo rinunciare. sono delle cartoline che guardiamo con nostalgia leggendo sul retro saluti da riccione, agosto 1978.
oppure su queste persone riversiamo quell’orgoglio che ci impedisce di ammettere che non sono più strade percorribili e che la loro funzione sul nostro cammino si è esaurita. non è colpa nostra a pensarci bene: non sono torce elettriche che abbiamo consumato leggendo libri sotto le coperte per non disturbare.
dobbiamo tenere presente una cosa: il comportamento di chi conosciamo non dipende da noi; non siamo noi ad influenzarlo.
allora perchè permettiamo a loro di influenzare il nostro?
dedicato a chi un giorno mi ha aperto gli occhi con il suo buon senso