mercoledi 25 gennaio, notte
ero scettico se scrivere questo post. alla fine mi sono convinto di farlo perchè mi servirà sia a mettermi a posto che a fissare questo momento della mia vita
facciamo un viaggio a ritroso nel tempo, all’estate del 2015. la ex moglie mi dice che ha preso la decisione di trasferirsi dai suoi genitori in sicilia e quindi vendere la casa . mio figlio andrà con lei. questo dettomi al telefono durante una delle tante discussioni con argomento i suoi debiti con il condominio.
chiedo poi a mio figlio se è sicuro della sua scelta. guarda che non puoi tornare indietro con facilità e gli studi, gli esami? le mie preoccupazioni vengono spazzate via da una risposta semplice: è così
saltiamo in avanti e arriviamo a novembre del 2015. il condominio minaccia pignoramenti se non vendiamo la casa. inizia un calvario terminato un anno dopo, a metà dicembre, durante il quale sono concentrato nell’affrontare i problemi che la ex moglie riversa su di me, complice l’amministratore di condominio senza colonna vertebrale.
la casa è in vendita e il trasferimento della mia ex famiglia è solo questione di tempo. ci penso e non ci penso. sto rimettendo in quadro la mia vita, ho iniziato a vivere da solo, ho paura della solitudine e la combatto a fatica.
passano i mesi e alla fine si riesce a vendere. non mi dilungo su ciò che ho dovuto accettare come condizioni; dico solo che ho visto mio figlio allontanarsi sempre di più e rifugiarsi nei monosillabi quando lo cerco. ho capito a quel punto che era già partito e che la sua vita aveva preso un binario divergente.
oggi l’ho salutato, senza sceneggiate ma con un abbraccio e un invito a farsi sentire. ci siamo fumati una sigaretta e ci siamo detti ciao. forse verrà a torino ad aprile qualche giorno a trovare un’amica che si laurea
la ex non l’ho salutata. tutto quello che ho dovuto subire, umiliazioni e arrabbiature comprese, grida vendetta. non me la sono sentita di andarla a cercare. che viva la sua vita il più lontano possibile da me. e dai miei lavori in corso. lo dico con onestà: spero davvero di non vederla nè sentirla più.