siamo polvere

giovedi 2 marzo 2017, notte

dovrei fare la lavatrice ma la lascio li com’è. domani pomeriggio le parlo e facciamo il bucato assieme. avevo tutte le intenzioni prima di fare cena. ora, con la pancia piena proprio non ne ho voglia. perchè forzarmi quando posso sdraiarmi sul divano e allungarmi come un gatto che si stira sonnolento e pigro?

l’idea del gatto gira per la mia testa da un po’. lo prendo o non lo prendo? non so ancora. ho il problema di soffrire di allergia e non saprei poi come fare. potrebbe anche succedere che con il temo l’allergia se ne è andata. mi resta questo dubbio insoluto. non vorrei commettere un errore e poi pentirmene, soprattutto per l’essere che mi porterei a casa. non sarebbe giusto nei suoi confronti sballottarlo avanti e indietro.

oggi giornata particolare. una mia collega mi ha scritto un sms dicendomi che suo papà se ne era andato dopo una vita durata 94 anni. una notizia non inaspettata visto che da qualche settimana aveva iniziato a spegnersi come un lumino al termine della sua lunghezza. l’ultimo lampo di luce prima di trasformarsi in un sottile filo di fumo. non è facile rispondere and un sms così. almeno per me. mi sono ripromesso di andarla a trovare dopo il lavoro e così ho fatto

non l’ho avvertita della visita per paura di sentirmi dire che non era il caso di passare. sono quindi andato uscito dallo stabilimento e ho suonato al campanello del cancello. sua sorella è uscita e non riconoscendomi ha chiesto chi ero. quando ha sentito il mio nome si è ricordato e pochi secondi dopo la mia collega usciva a vedere.

pallida, magra, uno scricciolo. ho sentito una stretta al cuore e in due passi mi sono avvicinato per abbracciarla, l’ho stretta forte e ho sentito la sua fronte appoggiarsi al mio petto. aveva fatto lo stesso quando era stato di sua mamma, anni prima. è incredibile come certi ricordi tornino in mente in un lampo: arrivano da una zona della nostra mente nascosta e profonda e irrompono con prepotenza inaspettata.

ci siamo guardati e mi ha sorriso stanca. ho reso omaggio alla salma, cui lei ancora parlava e infine ci siamo seduti in cucina, io lei e sua sorella assieme ai due bei cani che le facevano compagnia.

sobrietà e sollievo. ho notato queste due cose nei minuti che siamo stati a chiacchierare di argomenti semplici e leggeri. la fine di un periodo lungo e difficile, dedicato ad un genitore bisognoso seppur indipendente era palpabile. non si sentiva l’odore del dolore, nascosto dietro alla riservatezza  delle due sorelle che per fortuna si sostengono a vicenda. per qualche strana ragione ne sono rimasto sollevato. quando ho salutato ho detto che se aveva bisogno di un aiuto io ero a disposizione mi ha detto che era tutto a posto.

le ho creduto: non mi mentirebbe mai. non lo ha mai fatto

sono tornato a casa con una sensazione positiva: di fronte alla ineluttabilità della morte siamo ancora capaci di reagire in modo positivo e di accompagnare la fine della vita di una èersona cara con dignità. così come dovrebbe sempre essere.

Autore:

Torinese da sempre. Aperto e libero pensatore. Allegro e introspettivo. Se mi mettete davanti un boccale di birra e vi sedete a chiacchierare tiriamo fino a notte fonda. Sono nato nel 1964, l'anno del boom economico. Amo la musica che mi fa stare bene. Guardo all'arte moderna come fonte di ispirazione. Cerco nei libri le risposte alle domande che devo ancora fare

4 pensieri riguardo “siamo polvere

  1. Nel tuo semplice gesto di esserci, di far compagnia, di abbraccio si nasconde l’essenza del vivere , la dignità umana è viva dentro l’Amore e bastano solo due persone perchè emerga in tutta la sua potenza. Siamo fatti solo per questo…grazie Vit😘

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  2. Bel gesto il tuo. Anch’io sono fatta così, quando l’anno scorso è morta mia zia dopo 6 anni di una malattia chiamata afasia…lasciavo Bea in asilo e correvo su nella camera ardente dell’ospedale. E io e mio zio stavamo lì. Lui piangeva e raccontava. Io in silenzio, morivo dentro. Avevo gli occhi annebbiati ma non cedevo. Poi quando ho visto la cassa in chiesa…le lacrime sono uscite a fiumi. Era la mia zia. Quella che sostituiva la mia nonna quando si era ammalata. Ma io so che lei c’è è qua in giro da qualche parte con la mia nonna. Mi scendono due lacrime. Quando parlo di loro è così. Chiedo venia.

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  3. Hai fatto un bel gesto, credo che riceva questi attestati di affetto ne rimanga sempre col cuore più lieto.
    Riguardo il gatto: io sono contentissimo di averlo in casa, lui passa 18 ore su 24 a dormire e a farsi i cavoli suoi. Devi solo sfamarlo, pulirgli la lettiera a volergli bene. E pensare che quando sei in vacanza, qualcuno deve badare a lui.

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