sotto l’ombra dell’ampio ombrellone si sta d’incanto. il calore della spiaggia rimane all’esterno di questo cilindro protettivo. la sabbia ha un colore così chiaro da rasentare il bianco. se guardo davanti a me vedo la risacca che indietreggia perché è iniziata la bassa marea e, pochi metri più avanti, un gruppo di gabbiani galleggia placido muovendosi al ritmo delle onde sonnacchiose.
si, farei volentieri una pennichella, ma non voglio perdermi questo momento che è perfetto. se il sole reclama il suo potere la brezza che arriva dal mare lo sconfigge e mi lascia provare una sensazione di freschezza insperata.
guardo alla mia sinistra: emme sdraiata a pancia in giù ha appoggiato il viso sulle braccia incrociate. sembra assopita ma non lo è: attraverso la montatura degli occhiali da sole scorgo il bianco delle pupille.
“non dormi?”
“poco. non sono riuscita a trovare il sonno giusto. e tu?”
“non ci ho manco provato. volevo leggere qualcosa ma ho lasciato stare”
“perché?”
“perché ho iniziato a guardare il mare che mi ha guardato a sua volta e ipnotizzato.”
i gabbiani intanto sono volati via per atterrare qualche metro più in là. avranno intravisto qualche pesce imprudente che si è azzardato ad avvicinarsi a riva.
ritorno a guardare emme che in tanto si è seduta a gambe incrociate, come gli indiani.
“che libro hai portato?”
le mostro la copertina
“l’ho letto. bello. vuoi che ti dica il finale?”
“non provarci neppure.”
mi sorride: so che stava scherzando. io no, spaventato da perdermi il gusto di scoprire il colpevole.
mi viene in mente un’idea.
“E se ti raccontassi una storia ti andrebbe bene lo stesso?”
“una storia. che storia?”
“una che mi invento sul momento.”
mi guarda come dire: ma questo è scemo.
“Si, dai, lasciami improvvisare…”
“va bene. basta che sia una bella storia e non una del terrore.”
“tranquilla. starò attento a non inserire vampiri e fantasmi.”
emme sorride e si siede meglio, in attesa che io inizi.
mi prende qualche secondo di terrore mi chiedo: “ora da dove inizio?”
“‘mbè?”
“un attimo.”
l’idea mi arriva all’improvviso, come al solito.
“in un vicolo del centro di siviglia c’è un bar che pochi conoscono, frequentato solo dalla gente che vive nel rione. al tavolo situato nell’angolo più lontano dall’ingresso siede diego che sta bevendo il suo secondo bicchiere di birra, quando….”
Chissà se scatta El duende o se sarà una storia thriller o romantica
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Punto sul romantico
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K, viva i romantici
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vedremo
può capitare di tutto
dal virus letale allo sbarco degli alieni
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Allora sarà un racconto romantico condito da virus letale e sbarco di alieni. Di tutto un po’.
🙂
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una storia d’amore tra due alieni caduti sulla terra nel momento in cui un virus letale viene rilasciato da un laboratorio governativo nascosto nell’aera 51
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Abbastanza credibile. Aggiudicato.
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La neve se ne frega del
Liga era più o meno così molto più articolato ma con frasi eccezionali
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perchè ha scritto un libro?
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1. scusate il disordine, 2. il rumore dei baci a vuoto, 3 lettere d’amore nel frigo 4.fuori e dentro il borgo 5. la neve se ne frega 6.la vita non è in rima….più o meno tutti. e due film bellissimi radiofreccia e da zero a 10
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puoi andare a rischiatutto
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beh sai che sul liga come su baglioni non ce n’è…e la neve se ne frega è tra i suoi più belli ti piacerebbe.
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non saprei
per ora passo
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bello comunque…fidati.
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al momento sono orientato su altra letteratura e autori
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vaaaaaaaaaaaa beneeeeeeeee capo
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È un inizio. Il resto verrà da se
😊
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L’imprevisto, solo un imprevisto può accendere la vita🤗
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Come una scintilla può accendere un fuoco
😊
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L’improvvisazione non è il mio forte, però ricordo che mio figlio da piccolo mi chiedeva sempre di raccontargli “storie da paura” ed ogni volta me ne inventavo una.
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lo facevo anch’io con mio figlio
anche solo per dieci minuti lasciavo correre la fantasia
oppure leggevo ad alta voce la pagina che in quel momento avevo sotto gli occhi e lui i lasciava andare beato all’immaginazione
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